lunedì 2 dicembre 2013

Archivio 3 - Opere e Scritti: "La Via Mistica della Ricerca dell'Amore" Poesie - Editrice Cliodea

Prefazione

Ritengo che aver conosciuto Ottavio Amilcare Bisignano sia stato per me un dono di Dio. La sua ricca e poliedrica personalità, che ho visto in atto sia nel prezioso ambito familiare che nel mondo sociale dell'arte e della cultura, mi pare assomigli ad un vigoroso fiume in piena. A differenza del quale, però, “il Professore” non reca danno, non travolge, né sconfina fuori dagli argini propri. Egli, nella sua corsa affascinante, trascina e coinvolge nel rendere partecipi della sua vitale appassionata ricchezza di mente, di cuore e di spirito. Entrando in relazione con lui, direttamente o attraverso le sue produzioni artistico-spirituali, ci si avvede subito di trovarsi di fronte ad un uomo dinamico ed evolutivo, ma solidamente fondato su dei punti cardini e imprescindibili. Basato su di essi e con l'impiego al massimo di ogni potenzialità personale, i talenti ricevuti da mettere a frutto, Ottavio Amilcare, ad ogni passo procede, con libertà e sapienza, verso una mèta certa, di pienezza e di completamento, che desidera e intravede, e che si realizza nell'incontro e nell'abbandono in Colui che riempie di significato la sua esistenza e quella dell'universo intero. 

I graduali e decisi passi di questo cammino di vita sono resi evidenti nelle elevazioni della mente e del cuore che si gustano nelle pagine di questo libro. In esso sono graziosamente racchiusi variegati tipi di argomenti, le bellezze che il nostro amico ha contemplato e le conoscenze che ha acquisito nel corso della lunga strada percorsa. Egli presenta queste sue vedute con un linguaggio accessibile ma curato e non superficiale, alla stregua di un compendio di “sapere”.

E offre se stesso, come una grande quercia, e le sue riflessioni e i suoi canti come rami per appoggiarsi e guardare in largo e avanti e per poter spiccare il volo. Ogni parola di queste sue opere e la stessa punteggiatura sembrano pensate per rendere in metrica la prosa, ed è un gioioso procedere danzando, perché il cammino è nella luce, quella vera, e la mèta è conosciuta, è desiderata, ed è bella. Alcuni temi sono presenti in tutte le opere, a volte in maniera evidente, quasi celebrata, altre volte celati nella trama di altri concetti. Tra questi temi spicca, in modo particolare, la Speranza. Essa è intesa sia come tensione verso qualcosa da raggiungere ma anche, e soprattutto alla maniera cristiana, come sicurezza di potere avere a che fare con Colui che dona senso al nostro esistere e che, a coloro che lo desiderano e lo accolgono con cuore puro e semplice, rende visibile il suo mistero.

Nella parte conclusiva, le poesie diventano decisamente preghiere e celebrano un'amicizia delicata e forte, sorta dalla scoperta della propria creaturalità, nata e immersa nell'incomprensibile ed oceanica misericordia di Dio. E, in un'armonia ritrovata tra l'intelligenza e la sapienza, si vede sorgere la contemplazione della bellezza e l'esigenza di viverla nelle semplici relazioni quotidiane, come passi di un cammino che procede in avanti, guardando in alto. Un ringraziamento sincero ed affettuoso a Ottavio Amilcare per averci fatto questo pregevole dono. A chi lo legge l'invito a tuffarsi in questi meravigliosi ed incantevoli spazi e a riconoscersi, come il nostro amico, avvolti in un mare di bellezza, che richiede il nostro partecipato canto libero di lode.

Protopresbitero Pietro Lanza
Protosincello dell'Eparchia di Lungro
Rettore del Seminario Maggiore dell'Eparchia di Lungro
Parroco della Chiesa Greca del SS. Salvatore di Cosenza


Studio Critico Introduttivo

“La Via Mistica della ricerca dell'Amore” del professore Ottavio Amilcare Bisignano è una silloge poetica ricca d'intenso lirismo e di vibrante partecipazione emotiva, un vero inno alla vita che si apre con un forte dualismo: il mistero della morte, con il ricordo struggente del padre “fiaccato sul letto di morte”, che “rassegnato” attendeva “con trepidazione la risposta / alle tante domande del dopo…” e la rinascita alla vita eterna, con la lirica “Il racconto della nascita di Gesù”: “Esulta, anima mia, / glorifica con il coro / degli Angeli e i pastori / l'eterno Iddio, / che si è manifestato / nelle sembianze umane / di un tenero Bambino.”, per procedere, agli affetti familiari, con la “Canzone per la mia bimba Giovanna”, la piccola dei suoi cinque splendidi figli, fortemente desiderati e profondamente amati. Tutta l'opera rivela una spiccata sensibilità umana e morale che si esprime con un linguaggio chiaro, fluido ed efficace ed una terminologia colta e ricercata, cogliendo gli aspetti della vita densa di significati: soprattutto l'amore, ma anche l'attaccamento alle tradizioni culturali, ai legami familiari, ai valori etici e religiosi.

Il cammino esistenziale è sviluppato nei suoi variegati e molteplici aspetti: dalla nascita, alla morte; dalla presenza del dolore, all'aiuto della fede; dall'origine della vita, con le liriche: “Il caos primordiale e l'origine della vita” , “Il racconto della creazione del mondo e di Adamo ed Eva”, “Il Big Bang e la Genesi Cosmica”, ai grandi e profondi temi della filosofia, pregni di contenuti esistenziali. E non potrebbe essere diversamente: l'autore infatti è un esimio professore di filosofia, filosofo anch'esso, oltre che scrittore ed esegeta. E come i lettori potranno notare, anche, il Mito occupa una parte importante del volume, dove i personaggi mitici e gli eroi antichi rivivono e si attualizzano con un lirismo colto, ma fluido e accessibile a tutti. È una magistrale raccolta, che conferma lo spessore letterario e umano dell'autore, attraverso i ricordi che rievocano frammenti d'esistenza ed esperienze vissute con partecipazione emotiva.

La scrittura è caratterizzata da uno spiccato estro evocativo, che riesce efficacemente ad interpretare l'enigma della vita dell'universo, dell'umanità ed i limiti dell'esperienza umana; Bisignano è convinto che: “L'affermazione della piena / consapevolezza costa impegno / e coraggio; non è per niente / il suo cammino facile e comodo. / La ricerca richiede tutta la nostra / tensione ed attenzione possibile / e può riservare delle sorprese / non sempre gradite, può arrivare / a farci riconoscere che in fondo / ne sappiamo così poco”. La riflessione sui grandi temi della vita, con l'interpretazione dell'enigma dell'esistere, il tentativo, sempre forte e ben visibile, di elevazione spirituale, si esprimono con una forza interiore granitica, possente, caratterizzata da sprazzi di fede e di luce, zampillanti come acqua di pura sorgente, per nutrire lo spirito, che talvolta vacilla, immergendosi nella ricerca della pienezza della vita. Una ricerca che conduce Bisignano ad affrontare con tormento gli inspiegabili enigmi della vita e dell'universo, con una poesia intensa, di straordinaria ricchezza espressiva, che rivela con coraggio le tante inquietudini, contraddizioni e paure del cammino esistenziale, con la consapevolezza che la fede incrollabile aiuterà sempre.

La poetica del professore Bisignano, inoltre possiede una straordinaria forza icastica, che si può riscontrare in particolar modo nella lirica intitolata: “La triste pagina della storia della mia vita”, dove l'autore, con lucida partecipazione, rievoca un evento che lo ha segnato per tutta la vita: l'esplosione accidentale di un ordigno bellico: “Sofisticato e letale marchingegno,/ concepito per seminar / distruzione e morte”. Le immagini rievocate sono forti e pregne di sentimenti veri e intensi: “la curiosità dei fanciulli, l'esplosione dell'ordigno, la corsa preoccupata della madre, le ferite, il sangue, i brandelli dei corpi dilaniati”.

La seconda parte della raccolta è più spensierata e briosa, trattandosi di un canzoniere, con liriche e sonetti d'Amore: l'amore spensierato, quello più frivolo, più gaio, ma sempre affrontato dal poeta con seria profondità d'animo e ispirato da momenti irripetibili e indimenticabili. Ancora una volta è l'Uomo che affiora dalle liriche del poeta, che attinge alle acque profonde dell'anima, quelle più pure, segrete, incontaminate, senza artificiose costruzioni linguistiche e sintattiche, con sincerità, immediatezza, originalità e senza imitare stili altrui. È l'Uomo Bisignano, che esprime l'amore terreno in tutta la sua grandezza e importanza, ma soprattutto in tutta la sua autenticità: “L'amore - inteso come dono del cielo - / è fiamma vital per il cuor dell'amante, / puro e generoso; esso è destinato / a servir all'anima, secondo quanto / stabilito dall'ordine universal delle cose, / che emana dalla benignità e dalla sapienza / divina…“; un canto meraviglioso nei confronti dell'amore, che sgorga dal cuore del poeta con versi solari, ricchi di sentimento.

Ma la profonda cultura del poeta e scrittore, che è anche filosofo, esegeta, affiora in tutte le sue liriche e, trattando l'amore, sfrutta tutte le componenti e sfumature della poetica classica: dall'eros profondo ed intenso, al pathos forte, accecante, dirompente, passando per il sensibile e dolce ethos, il tutto sinergicamente miscelato con quell'indiscusso risultato, tipico dei poeti romantici, di suscitare ammirazione nelle donne. Ed anche quando l'amore non è corrisposto in egual misura, ed è fonte di amarezze e delusioni: “Oggi che deluso / e amareggiato, / rifuggo da me stesso / e da colei che fu / la causa del mio / molto soffrir, / represso l'orgoglio, / che è connaturato / nell'uomo passional, / qual sono io, / imploro il tuo / perdono, pietosa / ed amorosa sposa.”, è sempre bello e degno di essere vissuto: “Io, che navigo su fragile/ naviglio nelle acque / agitate di un mare / in tempesta, sballottato / da venti avversi qua e là / no, non temo di osar / ancora - con la tenacia / e la consapevolezza propria / di chi s'appresta a viver / nel presente una triste storia / amorosa - senza tuttavia, /affievolirsi in me la speranza / di approdar naufrago / in un porto tranquillo / o nella vagheggiata isoletta / della felicità, ove trovar; / alla fine, fra la serena / armonia della natura - nel suo / splendor primigenio - pace / e ristoro alle ferite dell'anima / e del corpo, e tornar così / a viver - con l'oblio / degli affanni - rinnovato / nel cuore e nei propositi“.

“Amore - la sola forza capace / d'assalire ed espugnare la roccaforte”. Così afferma il poeta.
Ed anche se nelle liriche di Bisignano, scorrono tanti nomi di donne (Aurora, Sonia, Cettina,…), indizio eloquente di molti amori, vi è comunque l'inno per la “leale e dimessa sposa…” e l'elogio alla vita matrimoniale: “L'eros… insorge / nel cuore dell'uomo, allorché / il suo sguardo è rapito/ dalla conturbante vision / della bellezza muliebre, generando / al principio, patemi e sospiri, / per poi concedergli momenti / d'intenso piacer fisico e di appagante felicità, se ai primi timidi approcci/ seguiranno amplessi infuocati”. Una raccolta per nutrire lo spirito, immergendosi nella dimensione più intimistica e cogliere i valori più alti della vita.

Maria Rosaria Salerno
Docente – Storica dell'Arte – Poetessa – Scrittrice
Vicepresidente Ass. CVI “Credendo Vides International”


BIO

Ottavio Amilcare Bisignano è nato e vive a Cosenza. Studioso, Accademico, Filosofo, Esegeta biblico, Storico, Scrittore poliedrico e prolifico, Poeta sensibile; già Autore di Raccolte di Liriche, quali: “Sprazzi di Luce”, “Giovinezza Incantata”, Liriche e Pensieri; la Silloge “Un Semita e il Mondo”, liriche e opere giovanili, “Meditazione sul Vangelo”, “Mussolini”, tragedia in tre atti; la “Dissertazione sull'Origine della Materia e del Cosmo”, un'opera filosofico-scientifica, in cui il Nostro dibatte di argomenti cosmogònici e cosmològici, teogònici e teològici; per il Teatro ha scritto tre tragedie di tema biblico, “Sansone e Dalila” - dramma in tre atti -, “Giuditta e Oloferne” - dramma in tre atti - e “Mosè” - dramma in due atti -; due volumi sulla mitologia classica: “Miti e Leggende del popolo greco” e “Culto degli dèi e degli eroi nel mondo greco e romano”; un saggio filosofico-escatològico “Gioacchino da Fiore e la fine dei tempi”; uno studio storico-etnogràfico sulla nascita dello Stato albanese e lo sviluppo delle colonie albanesi in Italia “Il Volo delle Aquile” - Storia dell'Albania e degli Albanesi in Italia. Per la casa Editrice Cliodea di Atanasio Bisignano editore ha pubblicato nell'anno 2006, per la collana “Poeti del Nuovo Millennio”, diretta e curata dal prof. Giovanni Cimino, la raccolta di poesie “Se tace la Musa svanisce l'Incanto”; e per la collana “Studi e Ricerche”, sezione Storia delle Religioni, un poderoso saggio, a contenuto filosofico, esoterico e teologico, sulla nascita e lo sviluppo delle antiche e millenarie tradizioni religiose, dalla protostoria sino all'avvento del Cristianesimo, dal titolo: “Religioni e Dottrine Misteriosofiche della Grecia e dell'antico Oriente”.
L'Autore, inoltre, è Socio Corrispondente, Ordinario, Onorario di varie e rinomate Istituzioni e Associazioni culturali e artistiche, nonché Membro effettivo di prestigiose Accademie letterarie e scientifiche, nazionali e internazionali. Molte sono le Attestazioni, le Onorificenze e i Premi a lui attribuiti, in riconoscimento dei suoi alti servigi resi alla cultura e alla società.



  • Caratteristiche Editoriali:
  • Copertina plastificata a colori con alette; Illustrazioni  a colori a cura del Maestro Aldo del Bianco, pittore, caposcuola della corrente pittorico-artistica del "Sensivismo".
  • Pagine N.278 colore avorio.
  • Rilegato in Brossura.
  • ISBN 9788890339578
  • Prezzo di copertina 18,00€.


Archivio 2 - Opere e Scritti: "Il Volo delle Aquile", Storia dell'Albania e degli Albanesi in Italia - Macrì Editore

Il volo delle aquile, storia dell’Albania e degli albanesi in Italia”, edito dalla casa editrice Macrì di San Demetrio Corone, è l’ultima fatica storico- letteraria dello scrittore Ottavio Amilcare Bisignano. Si tratta di un volume di trecentotrentacinque pagine in cui vengono ripercorsi, in maniera appassionata, dal poliedrico studioso cosentino, le vicende storiche della terra delle aquile e della diaspora arbëreshe. La ricostruzione degli eventi, afferma il prof. Vittorio Basile, che ha curato la prefazione del libro, è costantemente unita a un serio approfondimento teorico, supportato da una vasta bibliografia, che ha consentito all’autore di passare dalla cronaca all’operazione storiografica vera e propria sulla realtà storica, che viene ricostruita attraverso la narrazione puntuale di vicende, costantemente collocate in una più vasta rappresentazione sociale e politica. 

I sette capitoli dell’opera, oltre al materiale documentario, costituito da memorie, epigrafi, iscrizioni commemorative e illustrazioni, costituiscono il robusto tessuto di una iniziativa che contribuirà a far riflettere non solo sulla storia di un popolo, che è stato capace di proporsi all’attenzione europea e mondiale, ma anche a far conoscere la vera identità degli arbëreshë, valorizzandone le loro peculiarità. L’autore offre un importante contributo per il recupero della memoria storica e per la valorizzazione delle etnie arbëreshe, che hanno saputo tramandare e custodire, gelosamente, il patrimonio spirituale, culturale e politico, espresso attraverso la lingua, il rito greco-bizantino, la letteratura, le tradizioni, i canti popolari, afferma nel suo studio critico preliminare all’opera la prof.ssa Rosetta Costabile. Le tappe dell’opera sono state magistralmente illustrate in retro-copertina dal giornalista Pasquale De Marco. 


Un lungo e appassionato viaggio, scrive il De Marco, che inizia dall’Età neolitica, prosegue con gli Illiri, passando attraverso le invasioni di Greci, Romani, Normanni Veneziani, Angioini, Bulgari, Serbi e Turchi, la conquista dell’indipendenza, la monarchia di re Zog, la dominazione italiana durante il fascismo e il regime di Enver Hoxha. Una storia complessa di un piccolo Paese, strategicamente importante e, spesso, al centro delle vicende politiche europee. Una storia antica, ma di estrema attualità. Un popolo sfortunato, ma dignitoso, geloso custode della sua identità. Un viaggio che prosegue in Italia, dove, in sette regioni, soprattutto dopo la morte di Skanderbeg, si sono dirette diverse migrazioni albanesi per sfuggire al giogo ottomano. 



Una storia, questa della diaspora arbëreshe, prosegue il giornalista, intrisa di orgoglio e caparbietà, che passa attraverso il difficile inserimento dei nuovi territori, la difesa del rito, la fondazione del Collegio Corsini, il contributo al Risorgimento italiano, l’istituzione delle diocesi greco-bizantine di Lungro e di Piana degli albanesi, l’impegno di Girolamo De Rada e degli altri intellettuali per l’inserimento della letteratura italo-albanese nei circuiti europei e per la rinascita politica e culturale della madrepatria. E, infine, la lotta per la difesa della propria identità culturale, in una società sempre più omologante. La coraggiosa iniziativa editoriale, resa ancora più preziosa dalle realistiche e suggestive illustrazioni degli artisti Elio Formosa e Petrit Ceno, è stata fortemente voluta dall’editore Gianni Macrì, sempre pronto a sostenere, come lo stesso Bisignano ha sottolineato, con ampia e generosa disponibilità qualsiasi iniziativa culturale rivolta alla ricerca della verità storica sul popolo albanese.
Gennaro De Cicco



domenica 1 dicembre 2013

Archivio 1 - Opere e Scritti: "Religioni e Dottrine Misteriosofiche della Grecia e dell'Antico Oriente" Editrice Cliodea

Il prof. Ottavio Amilcare Bisignano, noto e illustre studioso di problemi di storia e filosofia, opera da anni con meticolosa perseveranza, acute considerazioni nei più importanti campi inerenti alla Filosofia, in cui porta non solo la sua appassionata e attenta ricerca, ma altresì il vigore spirituale, che gli permette d'indagare - con percorsi intelligenti e a vasto raggio - in una complessa materia che riguarda la storia suprema dell'umanità. Dopo aver dedicato il suo interessantissimo studio all'Illustre Maestro, prof. Dott. Bruno Coccimiglio, da poco scomparso, personalità di altissimo livello intellettuale e morale, l'Autore compie un excursus in cui impegna il suo attivismo scrupoloso nell'esame, straordinariamente puntiglioso e degno dell'Uomo dotato d'ingegno versatile e profondo, dei problemi concernenti il vastissimo capitolo delle religioni, dei miti, delle dottrine remote e misteriosofiche, di cui coglie, con indagine scrupolosa e con larghezza infinita di vedute, le motivazioni spirituali che hanno accompagnato l'umanità nei suggestivi millenni del passato, secondo visioni di un'interiorità primordiale vissuta, comunque, alla ricerca dei significativi comportamenti, da cui sono emerse vicissitudini propedeutiche allo sviluppo etico-religioso dell'uomo nel lontano passato. 

L'esame che il prof. Bisignano compie procede con sistematica e onnipresente scoperta dell'anima religiosa delle generazioni, di cui mette in risalto tradizioni, culti, manifestazioni legate nelle generazioni e manifestata con un certo senso d'imo potenza proprio di quell'umanità che si trascina, talora, nell'incubo di uno smarrimento, dal quale vuole liberarsi. Essa vuole liberarsi da una condanna che avverte come struggente bisogno di una luce liberatrice, capace di allontanare un incubo opprimente: attende, quindi, un soccorso che valga a nullificare o, almeno, diradare il buio che incombe sui disagi degli esseri umani. E allora l'umanità guarda alla speranza della venuta di un personaggio straordianrio, ad un Salvatore del mondo, ad un Pastore di popoli, il quale, generato da una Vergine, doveva combattere contro i nemici fino a vincere sui figli delle tenebre, offrendosi in sacrificio, per poi risorgere, invincibile Mediatore presso il Padre. È questa una lezione infallibile: l'uomo deve redimersi, essendo decaduto dallo stato di perfezione per colpa del peccato commesso all'origine dell'umanità. In tutta la logica e la materia della salvezza dell'uomo, s'innestano gli insegnamenti e gli arcani e misteriosi riti che costituiscono la storia della nostra salvezza, raccontata nella Bibbia: dal peccato originale, del primo annuncio, del futuro Salvatore, preannunciato per mezzo dei Profeti col nome di Messia, all'avvento della Nuova Alleanza, con la quale Gesù Cristo compie la Redenzione dell'Umanità, annullando per sempre ogni sacrificio cruento e superando ogni altra forma cultuale pagana, per conciliarsi con la divinità. Ed in effetti si avvera una realtà molto importante che trova riscontro nella prefazione forse del quarto Vangelo scritta da S. Giovanni e rivolta a tutte le chiese dell' Asia Minore, in cui si evince l'amore di Dio verso di noi, dimostrato dal fatto che il Padre ha mandato il suo ,Figlio Unigenito per espiare i nostri peccati. 

Quindi il Figlio assurge al ruolo di Salvatore del mondo. Ne deriva che Gesù, espressione dell'incarnazione di Cristo Salvatore, è autore del trionfo e dominio sul peccato e sulla morte. Il nostro Autore, compie inizialmente un lungo e minuzioso percorso negli eventi della mitologia e si addentra nel fascinoso racconto degli eventi che furono alla base della primitiva religiosità, nel corso della quale, l'uomo attraverso intuizioni, nate da riflessioni sul mondo della natura, dà corpo a divinità misteriose che suscitano la fantasia e sospingono all'esame degli eventi e dei misteri. Nella mitologia che si coglie nei raffronti che formano oggetto di ammirazione e di culto, l'uomo dell'età più remota rinviene a conclusioni che stimolano l'indagine, a volte fantasiosa, la quale dà origine ai miti su cui il genio poetico e filosofico imprime valori che non sfuggono alla coscienza e, quindi, alla diligente ricerca. Il nostro Scrittore dà inizio e corpo al racconto etico-religioso, senza trascurare le vicende, studiando con riflessioni gli innumerevoli e significativi capitoli di quella storia, legata, a volte, ad esperienze profane ed emotive, ma non per questo estranee alla natura, per quanto primitiva, della famiglia umana. Ma la riflessione mitologica s'identifica spesso con la realtà biblica che forma oggetto di narrazione "protostorica". (Benito Soranna)



Introduzione


Il concetto di religione e i significati annessi a tale termine, prima attribuiti alla sola dimensione del cristianesimo, sono stati estesi a comprendere le culture precedenti pre-cristiane, a torto confinate nel visione del paganesimo e nella realtà distinta del politeismo, con le dovute eccezioni monoteistiche presenti nella cultura egizia, nell’area mediorientale e più tardi nelle americhe.
Tale limite psicologico e culturale, determinato e condizionato dalla visione occidentale nei contatti con altre culture esterne all’area europea, improntava la considerazione sugli usi, costumi e credenze di altre popolazioni a visioni totalmente estranee rispetto alla concezione della religione, incardinata su radici culturali fondatamente cristiane, che escludevano tali popoli dalla dimensione del sistema della religione assegnata al cristianesimo.


Anche componenti di visione non solo politeistica ma anche monoteistica, presenti in popolazioni primitive, consideravano qualsiasi essere extraumano concepito da altre culture quale “divinità”, appartenente al sistema delle proiezioni tradizionali e culturali a cui si applicavano definizioni di categorie e tipologie distintive per etnie associandone altresì a luoghi geografici i caratteri peculiari che identificavano e, come in parte avviene ancor oggi, i culti relativi ad esempio all’ “animismo”, al “totemismo”, al “feticismo” limitando a semplici osservazioni e identificazioni per categorie le realtà espressive dotate, invece, di profonda qualità culturale e umana.
Ancor più, la incomprensione rituale connessa a carenza di concettualità di fondo portò a distinguere culti e manifestazioni nella dimensione della magia, da considerare quale momento di evoluzione e comunque preliminare alla fase della religione vera e propria.
La interpretazione dei fatti attinenti alla ‘sfera religiosa’ portò alle tesi evoluzioniste di uno sviluppo graduale dell'umanità da una fase magica, in cui le azioni rituali sollecitano un soggetto extraumano ad agire portando il “sacro” nel mondo della contingenza e in cui l'intervento umano è soltanto parziale, a una fase più propriamente religiosa, in cui viene ad essere coinvolta anche la concezione del mito, basata sulla visione della sacralità e comunque sottratta alla contingenza storica e cioè al pensiero umano.
E’ palese in tale visione, che tentava di racchiudere nel rapporto sacro-profano proprio delle visioni animiche e nella divisione tra umano e divino, espresso dai temi della mitologia classica, una storicizzazione razionalista della religione tesa a sistematizzare il campo della ricerca.


Il confronto, inteso come analisi comparata tra le varie ‘religioni’ si avvia già nel XVIII° secolo. Periodo in cui vengono messe a confronto le religioni primitive africane con quella dell’antico Egitto e le religioni dell'antichità classica con quelle degli Indiani d'America, evidenziando una presa di coscienza atta a definire un concetto di religione che racchiudesse la realtà occidentale e quella extraoccidentale a seguito dei processi di colonizzazione molto attivi e stabili al periodo.
Il pensiero illuminista considerò la religione una esigenza dell’uomo, al quale attribuiva l’origine della mitologia, nonché elemento costitutivo della civiltà secondo una visione vichiana.
A. Comte, più tardi, definì la religione un momento del progresso umano, trasferito durante l’evoluzione dal feticismo al politeismo per giungere poi alla concettualizzazione del monoteismo, considerato da Hume la forma di religione più progredita.
La religione animica primordiale viene considerata il primo momento di sviluppo della esigenza religiosa a cui segue il politeismo, che restringe il campo della dimensione spirituale a poche figure divine, per concludersi, infine, nel monoteismo.
Senza tener conto che molti studi antropologici eseguiti presso popolazioni primitive confermavano, contro la teoria evoluzionistica, che l'idea di divinità personali, qualificabili come entità suprema, si trova anche presso tali culture.
Gli studiosi, di conseguenza, partendo da una esigenza istituzionale della religione come forma di coesione e strutturazione sociale, hanno inteso sottolineare l'origine sociale della religione, risalendo alle credenze presenti già nelle manifestazioni delle religioni primitive e sviluppandone una lettura comparata. E’ stata posta, perciò, come elemento costitutivo di ogni religione la credenza nella dimensione del ‘sacro’, che produce pratiche e riti capaci di garantire la coesione del gruppo.
In tale ottica sono stati studiati e approfonditi i temi e i contenuti delle grandi religioni storiche e i rapporti intimi fra le loro evoluzioni e quelle delle forme e delle organizzazioni sociali dominanti.
Dalla natura degli studi e delle ricerche filosofiche ed etno-socio-antropologiche sul problema della religioni, al quale si rimanda nella individuazione delle ricerche e degli studi che, ad oggi, hanno segnato lo sviluppo e il continuo dibattito sull’argomento, emerge un quadro di interesse ma di profonda limitatezza umana in cui l’esistenzialismo sociale, ovvero l’ideologia della società condotta fino alla persona, intende affermare sè stessa come singola e irripetibile realtà concreta, propugnando una apparente filosofia della libertà.


Ma ogni filosofia o sviluppo di pensiero che nega la possibilità di verità assolute e valori stabili e oggettivi, non può connettersi al bisogno dell’uomo e rappresentarne la totalità delle esigenze.
Per Protagora ogni singolo uomo “è misura di tutte le cose”, cioè per ognuno è verità ciò che gli appare pur nella varietà e nel contrasto. Idee comuni al relativismo individualistico sofista e allo scetticismo greco. Ancor adesso, il tema viene ripreso nel relativismo storico in etica:
«tutti i sentimenti morali variano secondo i popoli» per affermare, in tale visione, la concezione unitaria e progressista della storia e propugnare, in termini gnoseologi, la tesi della verità come processo illimitato di approfondimento e adeguamento all'oggettività del reale, cioè del materialismo storico.
Oggi si è volutamente dimenticato, nel processo di indagine critica sullo studio delle religioni, un dato fondamentale che riguarda e attiene all’intera società umana e alla singola persona, come individuo a sé e in comunione divina. Tale dato non soltanto ha segnato la presenza di un filo prima solo apparentemente nascosto ma, altresì, ha costituito il gradiente dell’ evoluzione umana fino a manifestarsi compiutamente nella persona del Dio –Uomo. Oltre e in superamento del processo di mitizzazione o interpretazione che è stato assegnato allo studio interpretativo e comparato delle religioni:
- il tema della ‘rivelazione’- ovvero il concorso partecipe della manifestazione divina alla realtà umana e la contestuale chiamata dell’uomo a compartecipare alla divinità stessa.
Come afferma l’autore nell’Epilogo dell’opera :
“Il presente studio approfondito delle Religioni, dei miti, delle dottrine arcane o misteriche, delle varie filosofie o scuole di pensiero e delle letterature antiche ci ha permesso di evidenziare e di conoscere le carenze inerenti ai culti e riti purificatori - originari per lo più dell'oriente - le incoerenze e contraddizioni delle concezioni e convinzioni intellettuali dei popoli pagani precristiani. Anche se - occorre dirlo - nelle tradizioni religiose di tutti i popoli orientali era fortemente allignata l'idea o la credenza di una non ben decifrata colpa originale, nonché il senso d'impotenza a liberarsi l'umanità dall'incubo e dall'angoscia di tale condanna; donde il vivo desiderio o l'attesa trepidante di un Eroe soccorritore, di natura divina, superiore a quella umana limitata e corrotta, che potesse - trionfando sul male - riportare l'umanità all'età dei "Re primitivi" o "Età dell'oro", della felicità paradisiaca - come si racconta nei miti mesopotamici…”
Non si tratta quindi di un compendio sulla storia delle religioni, non una cronaca sugli eventi che hanno assistito l’uomo quale costruttore di miti, neanche di una voluta e colta proposizione di eventi tesi a esaltare la intelligenza e nel contempo la qualità spirituale della ricerca umana. Ancor meno di un approfondimento giustificativo sulla fede in visione cristiana.
Lo studio, colto, attento e approfondito, è stato svolto con il bisogno profondo di comprendere la portata di un disegno complesso e multiforme, ma comunque unitario nella composizione e nella progressione espressiva.


La ricerca densa e particolareggiata, che analizza e approfondisce le religioni e le dottrine della cultura mediterranea, dell’antico oriente e dell’area estremo-orientale, ha percorso il viaggio dell’uomo nel confronto con la “divinità” attraverso il pensiero storico interiore, da cui è scaturito, un sistema di eventi, solo apparentemente distinti nel tempo e nello spazio, ma comunque ben decifrati e riconnessi fino a giungere, inevitabilmente e senza alcuna forzatura interpretativa ma con spontanea evidenza e consequenzialità di contenuti, a ritrovare e rivivere la grandioso visione che lega l’uomo a Dio.
Significativo il percorso che stabilisce i paradigmi e i rapporti tra la preparazione dell’avvento che parte dell’antica alleanza fino alle vivide enunciazioni neo-testamentarie attraverso i ‘testimoni’ o protagonisti biblici.
Si tratta, in sintesi, della conclusione di un percorso di liberazione per il raggiungimento della conoscenza della verità interiore, e della realtà poi, in un sistema in cui la emancipazione totale dell’uomo discende dalla annuncio della rivelazione cristica :
“…Cristo è l'equivalente termine greco, all'avvento della nuova Alleanza, perfetta ed universale, con la quale Gesù Cristo compie la Redenzione dell'Umanità, abolendo per sempre ogni altro sacrificio cruento, e superando ogni altra forma cultuale e rituale pagana, per riconciliarsi con la divinità…”
In quest’ultima frase, pur essa contenuta nell’epilogo dell’opera, sta il senso dello studio compiuto, che non rappresenta come lascito culturale la conclusione di un lavoro, bensì costituisce l’affermazione di un inizio, oggi ancor più significativo e indispensabile rispetto al nostro passato.


Marzo 2008


Fulvio Terzi

BIO

Ottavio Amilcare Bisignano è nato e vive a Cosenza. Studioso, Accademico, Filosofo, Esegeta Biblico, Storico, Scrittore prolifico, Poeta sensibile; già Autore di Raccolte di Liriche, quali: “Sprazzi di Luce”, “Giovinezza Incantata”, Liriche e Pensieri; la Silloge “Un Semita e il Mondo”, liriche e opere giovanili, “Meditazione sul Vangelo”, “Mussolini”, tragedia in tre atti; la Dissertazione sull'Origine della Materia e del Cosmo”, un'opera filosofico-scientifica, in cui il Nostro dibatte di argomenti cosmogònici e cosmològici, teogònici e teològici; per il Teatro ha scritto tre tragedie di tema biblico, “Sansone e Dalila” - dramma in tre atti, “Giuditta e Oloferne” - dramma in tre atti e “Mosè” - dramma in due atti; due volumi sulla mitologia classica: “Miti e Leggende del popolo greco” e “Culto degli dèi e degli eroi nel mondo greco e romano”; un saggio filosofico-escatològico “Gioacchino da Fiore e la fine dei tempi”; uno studio storico-etnogràfico sulla nascita dello Stato albanese e lo sviluppo delle colonie albanesi in Italia “Il Volo delle Aquile” - Storia dell'Albania e degli Albanesi in Italia. 


Per la Casa Editrice Cliodea di Atanasio Bisignano editore ha pubblicato nell'anno 2006 per la collana “Poeti del Nuovo Millennio”, diretta e curata dal prof. Giovanni Cimino, la raccolta di poesie “Se tace la Musa svanisce l'Incanto”; e per la collana “Studi e Ricerche”, sezione Storia delle Religioni, un poderoso saggio, a contenuto filosofico, esoterico e teologico, sulla nascita e lo sviluppo delle antiche e millenarie tradizioni religiose, dalla protostoria sino all'avvento del Cristianesimo, dal titolo: “Religioni e Dottrine Misteriosofiche della Grecia e dell'antico Oriente”. Nel mese di giugno, dell'anno 2013 l'Autore ha pubblicato una Raccolta di Liriche a contenuto religioso e d'amore dal titolo: "La Via Mistica della Ricerca dell'Amore", per i tipi di Cliodea editrice e con le illustrazioni del Maestro Aldo del Bianco, pittore figurale, il caposcuola del "Sensivismo" in Italia e nel Mondo.

L'Autore, inoltre, è Socio Corrispondente, Ordinario, Onorario di varie e rinomate Istituzioni e Associazioni culturali e artistiche, nonché Membro effettivo di prestigiose Accademie letterarie e scientifiche, nazionali ed internazionali. Molte sono le Attestazioni, le Onorificenze e i Premi a lui attribuiti, in riconoscimento dei suoi alti servigi resi alla cultura e alla società.